Continuità
Educativa

Continuità ZeroSei

La continuità ZeroSei e lo sviluppo di un sistema integrato rientrano a pieno titolo nelle politiche e nelle azioni che garantiscono il diritto dell’infanzia di ricevere un’educazione e un’istruzione dalla nascita. E ciò deve avvenire all’interno di una struttura di servizi che mettono non solo al centro il bambino e il suo benessere ma l’alta qualità delle azioni educative, come ci ricorda il Proposal for key principles of a quality framework for early childhood education and care (Quadro europeo per la qualità dei servizi educativi e di cura per l’infanzia, proposta di principi chiave) della Commissione europea per l’infanzia del 2014. Tale documento individua 5 aree e 10 azioni da sviluppare volte a guidare gli stati membri nella realizzazione di servizi di qualità.

Nel nostro paese la continuità e lo sviluppo di un sistema integrato sono garantiti dalla legge 107/2015 Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni e definizione dei livelli essenziali delle prestazioni della scuola dell’infanzia e dei servizi educativi per l’infanzia, si prevede lo sviluppo di un sistema integrato di istruzione e di educazione attraverso la continuità verticale e orizzontale coinvolgendo al suo interno i servizi, le scuole (il territorio), le famiglie e chiedendo a questi soggetti lo stabilirsi di un dialogo costante.

Lo sviluppo di processi di continuità ZeroSei pone la necessità di creare ambienti educativi che mettono al centro il benessere dei bambini e l’armonia del suo processo formativo. Questo significa “prendersi cura” del bambino e del suo contesto di provenienza, significa anche sostenere la genitorialità rispondendo ai bisogni che questa pone.

“Fare” continuità non può dunque limitarsi a momenti di incontro o scambio di informazioni tra educatori e insegnanti.
La continuità educativa richiede lo sviluppo di una cultura pedagogica e una progettazione educativa condivisa (che coinvolga nido, infanzia, famiglie, territorio, etc.) che ci ricorda la necessità di mettere il bambino e il suo benessere al centro dell’azione educativa e di come questo può avvenire all’interno di un sistema di rete che prevede la partecipazione attiva dell’agenzia formativa con la famiglia e il territorio.

La continuità educativa mette al centro il rispetto (e la conoscenza) dello sviluppo del bambino, guardandolo come soggetto ricco di specificità e di competenze che richiede da parte dell’adulto lo sviluppo di percorsi centrati sulla coerenza educativa.

La continuità non è omogeneità o uniformità bensì rispetto e incoraggiamento del cambiamento e della discontinuità che caratterizzano lo sviluppo.

Al centro della coerenza educativa troviamo la relazione educativa e le sue componenti principali come la comunicazione e le emozioni.

Continuità educativa significa affrontare e fare proprio un progetto pedagogico unitario, fondato sulla convinzione che l’educazione dell’individuo è insieme un fatto dinamico e complesso, che risente dell’interazione di diversi fattori e che dunque deve essere percepita in una prospettiva ecologica.

Passaggio significa sicuramente “cambiamento”, ma con l’aggiunta che questo dovrebbe essere una transizione cosciente, condivisa, coerente, discussa e ricca di intenzioni e valori pedagogici.

Nell’ambito del progetto di continuità le azioni educative si sviluppano attraverso:

• • partecipazione a gruppi di lavoro sulla continuità;
  • incontri fra educatrici per la programmazione di percorsi educativi inerenti;
  • partecipazione comune a progetti di formazione;
  • organizzazione di eventi che facilitano la transizione;
  • scambi di visite che permettono l’esplorazione dei luoghi da parte di bambini e adulti.

La scuola dell’infanzia bilingue Istituto San Giuseppe, oltre alla stessa proposta educativa, condivide con il nido di infanzia La Cometa, la progettazione, momenti di formazione fra educatrici del nido e insegnanti della scuola dell’infanzia e molteplici esperienze presso il nido.